Descrizione
Sino agli anni Settanta di piòle ce n’erano ancora tante a Torino, in centro, come in periferia. Oggi, quelle autentiche, quelle DOC, sono scomparse, lasciando il posto ad attività d’altro tipo, trasformandosi in bar anonimi, o al massimo in birrerie alla moda.
Via il bancone sontuoso e massiccio con dietro la stagera, via le sedie impagliate, le credenze addossate alle pareti, i tavoli pesanti di legno scuro. Via pure il pavimento fatto di assi o di vecchie mattonelle esagonali e le stufe accanto alle quali c’era il cestone della legna, e poi l tubo per il fumo, detto canun, che attraversava tutta la stanza, solitamente appeso con il fil di ferro.
Nelle pagine di questo libro le piòle sono descritte nelle loro innumerevoli sfaccettature, tra l’amarcord e il desiderio di salvare dall’oblio una parte importante della cultura piemontese.
Un viaggio affascinante per chi le piòle le ha vissute e per chi ne ha solo sentito parlare.
Luoghi, personaggi e memorie di un tempo perduto.
MASSIMO CENTINI
Massimo Centini, nato a Torino oltre sessant’anni fa, una laurea in antropologia culturale e una vita spesa nella ricerca e nella didattica. Amico e autore da sempre de Il Punto-Piemonte in Bancarella, ha iniziato a scrivere libri con questa casa editrice oltre trent’anni fa. Numerosi i suoi saggi pubblicati con Mondadori, Rusconi, Newton & Compton, Piemme, Yume, Xenia e tanti altri, alcuni dei quali tradotti in vari Paesi.
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