IJ VARÈJ ëd Dumini Badalin

20,00

cudì da Giusep Goria

COD: 9788888552279 Categorie: , Tag: , Product ID: 1387

Descrizione

Dumini  Badalin (Torino 1917-1980) è l’autore che meglio seppe esprimere in poesia  la civiltà contadina dei varèj, quelle colline astigiane che, nella sua geografia emozionale,  collocava “dòp j’Avidan”, con “ël bòsch al vè, la vigna ’nt ël solì”. I varèj sono la terra antica di quei vecchi – carichi d’anni e di fatica – che si vedevano ancora vent’anni fa andare a Messa la domenica avvolti nel panno nero del mantello, “mentri la tò mantlin-a ’n pòch s’ambianca / sot a la galaverna ch’o la dròca”. Questi eroi del “mondo dei vinti” non ci sono più, resta la poesia di Badalin, la loro poesia.

L’opera di Dumini non nasce dall’esaltazione di neiges d’antan perdute su di un brich monferrino, non è mai passatista. È una profonda, vera, umana partecipazione alla vita di una civiltà contadina che la società dei consumi ha alterato e distrutto. È una  commossa rievocazione di un mondo che non c’è più. È una  testimonianza d’ amore per “la tèra stercera”, quella terra abbandonata “ch’o la meur”.

Di lui scrisse Davide Lajolo, nella prefazione a  “Listeurji dij varèj”, sua prima raccolta: “Badalin queste cose le mormora a fior di labbra come fanno proprio i contadini e non sbaglia una parola e riesce a tenersi il groppo in gola della commozione, perché in campagna è inutile piangere. E chi ti ascolta? Bisogna piangere come le viti, in silenzio”.

La presente edizione accoglie poesie e prose di Dumini Badalin, nella parlata dei varèj ed in piemontese comune. L’autore, infatti, pur convinto assertore della dignità linguistica e poetica dell’idioma quotidiano  dei vignolant, volle sempre mantenere un rapporto osmotico con la lenga piemontèisa, un rapporto di scambio tra espressioni  e strutture originali, poco contaminate dall’italiano,  e tradizione letteraria a base torinese.

Tutti i testi proposti sono stati verificati sui manoscritti messi a disposizione dalla signora Rosetta.

I prefatori:

Riccardo Massano: allievo, collaboratore e amico di Giovanni Getto. Docente per molti anni di Letteratura italiana all’Università di Torino. Autore di “Piemonte in poesia – due ritratti critici di Nino Costa e Pinin Pacòt”, Famija Turinèisa, 1976.

Giuseppe Colli: autore di numerosi testi storici e letterari su Torino ed il Piemonte, tra cui “Storia di Torino”, il Punto.

Giuseppe Goria: insegnante di filosofia in un liceo torinese; collaboratore a “Musicalbrandé”, “La slòira”, “Piemontèis ancheuj”.

Informazioni aggiuntive

Autore

DUMINI BADALIN

Pagine

232

Formato

16×24

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